Pensieri di San Pio ai suoi “figli spirituali”


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-“L’umiltà e la purezza dei costumi sono ali che elevano fino a Dio e quasi ci divinizzano. Ricordalo: è più vicino a Dio il malfattore che ha vergogna di operare il male che non lo è l’uomo onesto il quale arrossisce di operare il bene”.

-“La sofferenza è il mio pane quotidiano, la mia delizia. Soffro quando non soffro, se pure c’è qualche istante della mia vita senza soffrire. Le croci sono i monili dello Sposo ed io ne sono geloso. Guai a chi si vuole mettere tra me e la croce”.

-“Mai arrivare a godere della quiete e della pace che richiedesi alla contemplazione infusa. Lascisi adunque quest’anima avventurata apprestare la medicina che il Suo Sposo è per apprestarle. Si umili dinanzi ad un sì potente Signore e si rallegri pure che la percossa del Signore la sente. Troppo dura sulla sua testa, sarà una percossa a salute e non a perdizione…”

-“Teniamo bene scolpito nella nostra mente quello che dice il Divin Maestro: Nella nostra pazienza possederemo l’anima nostra”.

-“Tre cose dobbiamo tenere presenti innanzi a noi: primo, che stiamo sempre innanzi alla maestà di Dio; secondo, che dobbiamo sempre avere il santo timore di Dio; terzo, che non dobbiamo mai dimenticare che l’anima nostra è destinata per l’eternità”.

-“Pregate ancora che Dio vi consoli, quando sentite aggravarsi su voi il peso della Croce: così facendo non operate affatto contrario alla volontà di Dio, ma stando con lo stesso Figliolo di Dio, che pregò il Padre Suo nell’orto per qualche sollievo. Ma se a Lui non piace di farlo, siate pronti a pronunciare con lo stesso Gesù il - fiat”.

-“La misericordia del Signore, figliolo, è infinitamente più grande della tua malizia”.

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